Sono sempre stato un po' fuori dal gruppo
Sono sempre stato un po' fuori dal gruppo per quanto riguarda il divertimento. Non ho mai avuto grande interesse per locali e sballo e, fatta salva la crisi del secondo quarto di vita, temo sarà sempre così. Da questo punto di vista sono un vero "outsider". Probabilmente è proprio per questo che mi sento a casa in montagna, là dove si cena presto la sera, dove si saluta chi incontri sul tuo cammino, dove ti svegli ai piedi di imponenti giganti che ti rimettono al tuo posto. Già proprio lassù, dove si vedono ancora le stelle. Lì in qualche modo ritrovo quasi sempre un equilibrio, una pace interiore che spesso nella frenesia della vita quotidiana "di città" sfugge tra le dita.
Ogni volta, tra le montagne, riscopro il valore della lentezza, del tempo per me stesso; o forse del tempo in generale. Mi ricordano che non è necessario correre sempre, che è importante riappropriarsi dei propri ritmi e poi la cosa più ovvia di tutte: la bellezza sta nelle piccole cose, nei momenti di silenzio, nella contemplazione della natura.
Mi piace pensare che le montagne abbiano una sorta di saggezza innata, che si possano trovare le risposte alle grandi domande della vita semplicemente passeggiando tra le loro vette e i loro boschi. La natura mi sembra che abbia un modo di mettere tutto in prospettiva e di spingermi a riflettere su ciò che è davvero importante nella vita. Anche solo guardando un albero mi sento ispirato a rallentare e a prestare attenzione a ciò che mi circonda. È come se la montagna mi desse un respiro profondo e mi permettesse di ritrovare la mia vera essenza.